

Verso casa
(124 giorni a Le Mans)
“ Qualcuno vuole il culo del salame ? ”
Dal caffè all’ultima fetta di Felino. La più sostanziosa. Le Mans è finita da cinque minuti ma tra me e la SQUAD nessuno pensa a cosa stia succedendo all’arrivo, ad Alonso e la Toyota, anzi. A dirla tutta, Tommy da “toyotista” radicalmente convinto non è neanche troppo contento…
“ La chiami vittoria quella ? “
E l’anno dopo sarebbe stato anche peggio…
Ma questa è un’altra storia.
Il Felino con relativo culo insieme all’ultimo pezzo di baguette spariscono alla velocità della luce. Siamo già sulla via del ritorno. Verso casa. Neanche il tempo di pensarci e sono in macchina con Lore, stanco e distrutto.
Ma felice come non mai, per quanto abbia vissuto.
Dalla stradina secondaria del bosco di Mulsanne imbocchiamo direttamente l’Hunaudières, già tornato a essere la Route Nationàle 158, aperta al traffico di tutti i giorni.
Parola della Gendarmerie.
Rendiamo grazia a lei.
Le Mans è terminata da neanche mezz’ora e la vita normale torna già a prendere possesso dei suoi luoghi.
In piena e assoluta quotidianità.
Mi porto nel cuore e nella mente tanta stanchezza e le emozioni di una settimana irripetibile.
Via, Parigi val bene un aereo al De Gaulle.
Ma la mia storia a Le Mans non era giunta al termine.
Non ancora.
Due ore di macchina. Siamo in aeroporto.
Non avrei mai immaginato di dover correre quella 24 Ore un altro po’.
Come le ultime pagine.
Di un romanzo thriller, di lingua francese.
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