Senna e Budapest 1992

HEADER-TITOLO-BLOG-senza-foto

 

Senna e Budapest 1992

(Il colore dei soldi)

 

 

Parla tu.

No tu.

Tra lacrime e champagne quel giorno all’Hungaroring era difficile decidersi. Su chi dovesse parlare per primo. Tra chi avesse vinto il Gran Premio e chi, dopo un mare di occasioni buttate al vento fosse finalmente diventato campione del mondo.

Senna era tornato alla vittoria. Non vinceva da un’epica vittoria a Monaco , tenendo a bada proprio lui,  il neo campione del mondo. Il Leone d’Inghilterra. Nigel Mansell. E quel suo farsi vedere in due specchietti contemporaneamente ancora a 39 anni.

Nigel comincia, sviolinando  il protocollo dei ringraziamenti. Come liturgia da corsa richieda e vuole  a quei piloti assurti all’Olimpo degli Dei iridati anche solo una volta, pur sapendo che qualcuno al tuo fianco di titoli ne abbia già vinti tre. Con ancora qualche anno di supposta carriera davanti da poter ipoteticamente spendere.

Vincere un mondiale ad agosto. Mediaticamente parlando un male assoluto. Significa avere di fronte mesi in cui non vi sarà  nulla d’interessante da dire. Nulla che importi alla stantia narrazione di un presente già vissuto.

Così basta poco. A sovvertire l’ordine costituito delle cose. In una conferenza stampa che molti non dimenticheranno per tutta la vita, nel momento esatto in cui Ayrton apre bocca davanti al microfono della BBC impugnato da James Hunt:

“Sono pronto a far risparmiare a Williams 23 milioni di dollari.”

In altre parole.

Senna è disposto a correre gratis per la scuderia di Sir Frank. Rinunciando a quel faraonico ingaggio che Mansell chiede per rimanere al fianco di Alain Prost, già promesso e sotto contratto da tempo col team inglese.

Con una semplice frase Ayrton spiazza l’intero mondo della Formula 1. Williams, Mansell, Prost, Ron Dennis e la Honda. Fa capire chiaramente alla Ferrari come non sia ancora tempo d’incontrarsi e mai lo sarà.

Una frase.

Sapendo che Prost l’aveva battuto sul tempo, nell’aggiudicarsi per la stagione 1993 il sedile della Williams, negando a Senna quella prerogativa che accomunava il pilota brasiliano a Fangio, nel riuscire a correre ogni volta con la vettura più competitiva del lotto.

Quella volta non succederà.

Senna era stato battuto da Prost, senza che  avessero percorso nemmeno un metro di pista.

Quando nemmeno il colore dei soldi aveva potuto qualcosa, in quel feroce e assoluto antagonismo, franco brasiliano.

Sul tetto della Formula 1.

 

logo sinfonia motore almanacco

logo sinfonia motore almanacco

RIPRODUZIONE VIETATA anche parziale senza il consenso scritto dell’autore
SinfoniaMotore – Tutti i diritti riservati. All rights reserved.