

Sainz e Leclerc (come Gilles e Didier?)
40 anni.
Per attendersi un’altra doppietta sulle rive del Santerno.
Tutti i presupposti possibili.
E invece.
E invece ci si lecca le ferite.
Tra un testacoda al prima giro con insabbiamento nella via di fuga all’esterno del Tamburello di Carlitos e un decollo sul cordoli della Variante Alta da parte di Carletto.
Non una doppietta. Ma la delusione è la stessa di quel lontano 25 aprile e un Gran Premio di San Marino dallo schieramento dimezzato dall’assenza dei team inglesi. Gilles incazzato. Didier imbronciato. Un dolore nascosto. Nel cuore di Gilles e la testa di Didier.
Ora lo so. Di una volta dopo le mezze stagioni, non ci sono più nemmeno i volti.
Quando si era incazzati nonostante una sonora doppietta.
Cose di Gilles. Cose di Didier, che avrebbero condotto a uno degli epiloghi più tragici nella storia del Cavallino.
Vincenti e delusi.
Perdenti e delusi.
Carletto e Carlitos non sono come Gilles e Didier.
Nonostante la loro delusione sia probabilmente anche più grande.
A fronte di un Gran Premio di Imola, incapace di soddisfare la fame di affetto e vittoria.
Del popolo Rosso.
E la sua sconfinata passione.
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