

Più forti
di
Chi ?
Quello che è successo a Sanremo ha dello strano, mettiamola così. Si sono visti centinaia di controlli orari annullati per i più svariati motivi, dal traffico ai ritardi fino al maltempo. Ma un controllo annullato a posteriori per problemi di traffico molto discutibili non ce n’erano mai stati prima di domenica sera. Più seria e circostanziata è un’altra delle motivazioni messe nero su bianco dal direttore di gara, che parla chiaramente di errori fatti nel riportare i tempi di timbro. Più che errori, evidenti leggerezze: non tutti i tempi sono stati segnati sulle tabelle al momento di depositarle sul tavolo dei cronometristi. Venivano assegnati tempi “teorici” per sveltire le pratiche e favorire il deflusso delle auto. Tutti hanno avuto il tempo corretto, tranne Breen: Hyundai ha deciso di fargli pagare una penalità per far passare in testa Crugnola, ma per farlo i crono hanno dovuto segnare un minuto in più sulla tabella, col consenso di Hyundai che si è fidata. Erano le 19.19 e hanno segnato 19.37 invece del tempo “corretto” : 19.36.
Fin qui, diciamocelo chiaro, nulla di clamoroso. Sì, la procedura poteva essere gestita diversamente, ma francamente pazienza. La decisione di fare gioco di squadra era perfettamente legittima, com’è legittimo ogni mezzo consentito dal regolamento per far vincere i propri. Hyundai investe bei soldoni in Italia, nel Cir e nel contorno: a Sanremo c’erano tre i20 Plus ufficiali e quella di Pedro, oltre alle R5 di Solberg, Breen e appunto Crugnola. Il gioco di squadra si è sempre fatto, ed è una furfanteria dire che il motorsport deve rimanere estraneo alle logiche di squadra. È una cosa che di solito si dice contro i nemici e di cui ci si dimentica per gli amici.
Qui i fatti finiscono e iniziano le ricostruzioni. È chiaro che ci siano state pressioni da parte di uno o più team, probabilmente uno solo (il nome è sussurrato e non ci sono conferme, ma per scoprirlo basta rispondere alla domanda che si faceva già Seneca: cui prodest?). Ed è qui che inizia il turbinio. Il controllo viene annullato nonostante non ci sia traccia di alcun reclamo, che comunque viene probabilmente ventilato. Ognuno ha delle ragioni: chi ha protestato per la forma scorretta con cui è avvenuto il fatto, chi ha voluto fare il gioco di squadra perché non si era mai visto un provvedimento che lo complicasse solamente a posteriori. La sensazione è che tutto questo si possa riassumere in una frase: qualcuno ha giocato a far vedere chi fosse il più forte, ma dopo le prove speciali. E allora: chi è più forte di chi?
Probabilmente sono stati fatti danni. Non è improbabile che alla fine Hyundai decida di rimanere in Italia con Crugnola con l’obiettivo della Mercedes 2020, non vincere ma umiliare. Difficile che si possano rivedere in Italia le Plus se non in alcune gare particolarissime e in Sardegna. E chissà se chi ha protestato potrà alla fine capitalizzare davvero i 5 punti in meno che Crugnola si ritrova in campionato: questo lo dirà solo il tempo. Resta una figura non eccellente, rimediata peraltro sotto gli occhi della Fia.
Niccolò Budoia
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