

L’umiliazione
di
Spa
Umiliazione.
Alla voce umiliazione il vocabolario italiano cita: Riconoscimento di un errore o difetto, che comporta uno stato più o meno penoso di vergogna o contrizione.
Quello che è andato in scena nel GP del Belgio è qualcosa di inaccettabile. Se Binotto avesse un briciolo di amor proprio questa sera dovrebbe consegnare il suo mandato e le chiavi dei box Ferrari in sede. Senza se e senza ma. Il tempo, le scusanti, l’attesa, e le figure di melassa devono finire. I tifosi della Ferrari e soprattutto i piloti non se lo meritano. La macchina è andata degradando nelle prestazioni senza soluzione di continuità proprio come le gomme di oggi. Sentire le scuse uscire dai microfoni di Sky da parte dei vari commentatori suona come una presa in giro a tutti quelli che amano la Ferrari. E si che hanno passato il pre weekend a raccontarci di mirabolanti modifiche al motore che avrebbero fatto volare la Rossa da oggi e negli anni a venire. Nei secoli dei secoli amen. Ecco appunto, amen. Nulla di tutto ciò. Nulla di più lontano da tutto ciò. Anzi quello che è successo è l’esatto contrario! Oggi più che a un GP di F1 sembrava di vedere una gara del mondiale WEC. Con una sola Hypercar in mezzo a un gruppo di LMP…3. La facilità con la quale Verstappen ingoiava gli avversari non è e non può essere solo farina del suo sacco. È un grande pilota certo. Ma non un extraterrestre. E quello a cui abbiamo assistito oggi è qualcosa di alieno . Sicuramente alieno in senso di sconosciuto ai tecnici della Ferrari. Non che la Mercedes se la sia cavata meglio ma un anno “alla Binotto” dopo 9 di dominio incontrastato è concesso a tutti. L’anno prossimo torneranno ad essere gli sfidanti della RB. Loro. In Ferrari dovranno capire. Credo che qualcuno debba prendere una decisione forte, visto quanto enunciatosi a Spa. Magari recuperare metà stagione rimettendo al “suo posto” Jean Todt potrebbe essere utile per evitare dimostrazioni di assoluta impotenza come oggi, per la stagione prossima. Mai visto nelle ultime stagioni uno dei 2 ( presunti) contender per il titolo essere così strapazzato dall’ avversario. Purtroppo però rivedremo lo stesso team e le stesso scempio sino a fine stagione, perché oltre al motore, le gomme e il telaio abbiamo capito che per vincere servono gli attributi.
E in Ferrari non ci sono.
O magari ce ne sono…troppi.
Sergio Mapelli
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