

L’oblio nell’indifferenza
Quando la determinazione e la rabbia lasciano il posto all’indifferenza non è l’ inizio della fine, ma la fine stessa.
Credo che il silenzio radio tra Leclerc e il suo ingegnere da metà gara sino al traguardo parli più di mille frasi inutili e retoriche interviste da post GP. O meglio, da post… Caporetto e basta.
Ormai non si sollevano più neanche questioni tecniche, perché è chiaro che la macchina è stata progettata da un team non all’altezza degli avversari. E di conseguenza anche gli sviluppi partoriti dalle stesse menti non possono che seguire lo stesso filo conduttore. Certo come ho detto più volte aspettiamo la nuova sospensione ma a meno di miracoli non credo riesca a colmare un simile gap. Sia chiaro che per lavorare in un team di F1, uno qualsiasi, devi essere bravo. E per lavorare in un top team devi essere molto bravo. Per vincere devi essere bravissimo. Per dominare devi essere un fenomeno. Quindi, utilizzando questa scala di valori possiamo affermare senza ombra di smentita che alla Red Bull hanno un fenomeno e alla Ferrari bravi ingegneri. Tutto il resto, da un punto di vista tecnico, è diretta emanazione di questa graduatoria. E i risultati ne sono l’impietosa dimostrazione. In F1 purtroppo per il team di Maranello non c’è il catenaccio e il contropiede che ti permettono a volte di vincere oltre le tue reali possibilità e capacità. No. La F1 da questo punto di vista è impietosa. E oggi soffermarci ancora a cercare motivazioni tecniche o progettuali non ha più senso. Adesso purtroppo il livello è ulteriormente sceso. O salito. Scegliete voi. Perché prima che ricostruire una macchina c’è da ricostruire un team. E soprattutto un pilota che purtroppo non riesce a uscire dalle sabbie mobili nelle quali la Ferrari lo sta trascinando. Non che Sainz vada molto meglio. Semplicemente ha meno pressione del monegasco e meno aspettative. In questo quadro desolante c’è la solita vittoria di Max, il quale anche in Spagna domina oltre quello che i tempi dimostrino. Nulla di nuovo. La novità è stata la Mercedes, ieri la ” miglior vettura a motore … Mercedes”. Una prova che sembra riportare il team tedesco dietro alla RB come seconda forza del campionato. Proprio nel GP dove la Ferrari scende al quinto posto. Ormai dietro anche all’Alpine. Soprattutto in gara.
Probabilmente finisce già in Catalogna un mondiale mai iniziato. Vedremo nei prossimi appuntamenti se rivolgere lo sguardo direttamente al 2024 sfruttando i nuovi innesti presi dalla RB (che tardano ad arrivare), buttandosi sul nuovo progetto senza nemmeno degnare di uno sguardo la SF-23 con tutti i suoi problemi oppure se qualcosa si può ancora fare per ridare prestazioni e dignità in questa stagione.
Vedremo.
Altro da aggiungere non c’è.
Ormai siamo nel nulla dentro l’oblio.
Di una indifferenza che attraversa anche noi.
Sergio Mapelli
RIPRODUZIONE VIETATA anche parziale senza il consenso scritto dell’autore
SinfoniaMotore – Tutti i diritti riservati. All rights reserved.
L’oblio nell’indifferenza
Quando la determinazione e la rabbia lasciano il posto all’indifferenza non è l’ inizio della fine, ma la fine stessa.
Credo che il silenzio radio tra Leclerc e il suo ingegnere da metà gara sino al traguardo parli più di mille frasi inutili e retoriche interviste da post GP. O meglio, da post… Caporetto e basta.
Ormai non si sollevano più neanche questioni tecniche, perché è chiaro che la macchina è stata progettata da un team non all’altezza degli avversari. E di conseguenza anche gli sviluppi partoriti dalle stesse menti non possono che seguire lo stesso filo conduttore. Certo come ho detto più volte aspettiamo la nuova sospensione ma a meno di miracoli non credo riesca a colmare un simile gap. Sia chiaro che per lavorare in un team di F1, uno qualsiasi, devi essere bravo. E per lavorare in un top team devi essere molto bravo. Per vincere devi essere bravissimo. Per dominare devi essere un fenomeno. Quindi, utilizzando questa scala di valori possiamo affermare senza ombra di smentita che alla Red Bull hanno un fenomeno e alla Ferrari bravi ingegneri. Tutto il resto, da un punto di vista tecnico, è diretta emanazione di questa graduatoria. E i risultati ne sono l’impietosa dimostrazione. In F1 purtroppo per il team di Maranello non c’è il catenaccio e il contropiede che ti permettono a volte di vincere oltre le tue reali possibilità e capacità. No. La F1 da questo punto di vista è impietosa. E oggi soffermarci ancora a cercare motivazioni tecniche o progettuali non ha più senso. Adesso purtroppo il livello è ulteriormente sceso. O salito. Scegliete voi. Perché prima che ricostruire una macchina c’è da ricostruire un team. E soprattutto un pilota che purtroppo non riesce a uscire dalle sabbie mobili nelle quali la Ferrari lo sta trascinando. Non che Sainz vada molto meglio. Semplicemente ha meno pressione del monegasco e meno aspettative. In questo quadro desolante c’è la solita vittoria di Max, il quale anche in Spagna domina oltre quello che i tempi dimostrino. Nulla di nuovo. La novità è stata la Mercedes, ieri la ” miglior vettura a motore … Mercedes”. Una prova che sembra riportare il team tedesco dietro alla RB come seconda forza del campionato. Proprio nel GP dove la Ferrari scende al quinto posto. Ormai dietro anche all’Alpine. Soprattutto in gara.
Probabilmente finisce già in Catalogna un mondiale mai iniziato. Vedremo nei prossimi appuntamenti se rivolgere lo sguardo direttamente al 2024 sfruttando i nuovi innesti presi dalla RB (che tardano ad arrivare), buttandosi sul nuovo progetto senza nemmeno degnare di uno sguardo la SF-23 con tutti i suoi problemi oppure se qualcosa si può ancora fare per ridare prestazioni e dignità in questa stagione.
Vedremo.
Altro da aggiungere non c’è.
Ormai siamo nel nulla dentro l’oblio.
Di una indifferenza che attraversa anche noi.
Sergio Mapelli
RIPRODUZIONE VIETATA anche parziale senza il consenso scritto dell’autore
SinfoniaMotore – Tutti i diritti riservati. All rights reserved.