Le tagliatelle della nonna e la F1

Le tagliatelle della nonna e la F1

(di Sergio Mapelli)

 

 “Tagliatelle tagliatelle…quelle della nonna insuperabili. Come del resto il suo ragù…

(Emiliano Tozzi)

 

 

Ci sono poche certezze in questo mondo moderno. Una di queste, forse una delle più incrollabili e che ognuno di noi ha detto almeno una volta nella vita è: “ …Si ma come cucinava questo piatto mia nonna … nessuno mai “ Dalla parti di Maranello poi la frase “ le tagliatelle della mia nonna non le fa nessuno..” è un vero e proprio must.

Eppure io dico. Con tutte le analisi organolettiche di cui disponiamo oggi. Con tutti gli strumenti di calcolo macrobiotico nutritivo e nutrizionale di cui siamo attualmente in possesso come può essere che non si riescano a fare le tagliatelle che almeno un po’ siamo buone come quella della nonna? Con tutti gli studi sulla qualità della produzione degli ingredienti, sui tipi di coltivazione del grano sulla nutrizione delle galline che forniranno le uova  e con tutti i calcoli sull’umidità degli ambienti lavorativi ma perché non sono buone come quella della nonna? Cosa diavolo aveva ‘sta nonna che oggi non abbiamo? Quale strana magia producevano quelle mani sulla sublimazione del risultato finale?  Ma soprattutto in quale altro aspetto tanto caro alla mia esistenza, oltre al cibo, ho già sentito sollevare lo stesso tipo di nostalgica rievocazione passionale?

Pensaci  Sergio. Pensaci. Poi la luce! La F1!

Da sempre sento dire che la F1 di una volta era migliore. Ho letto e sentito interviste di piloti degli anni  ‘40 parlare male della F1 degli anni ‘30.. quelli degli anni ‘60 parlare male della F1 degli anni ‘50..quelli degli anni ‘70 parlare male della F1 degli anni ‘60. Per ognuno di quei piloti le VERA F1 era la sua. E sono convinto che ognuno di loro parlasse in buona fede e intimamente, fieramente e fortemente convinto di dire il giusto.

E molti tifosi sostengono le stesse tesi a seconda della loro età . Ma sono, anzi siamo, tutti cosi maliziosamente in malafede?  Credo di no. Spesso la passione del ”proprio” sport vissuto nel “proprio” tempo cambino e deformino la capacità di valutazione di ognuno di noi. Il tempo cancella il brutto ed esalta il bello. Però in fondo qualcosa di più razionale deve esserci se tutti continuano a dire che le tagliatelle della nonna erano meglio e che la F1 di una volta era meglio.  Allora mi dico cosa sarà successo negli anni che ha fatto permeare questa convinzione nei mangiatori di tagliatelle e nei tifosi di F1 che, tra l’altro spesso e volentieri coincidono?

Credo che una risposta vi sia: le regole. Almeno questo è il mio parere.

Le regole sono alla base di tutto. In cucina ci sono delle regole. Nel mondo civile ci sono delle regole nello sport ci sono delle regole. Le regole definiscono tutto. E sono fondamentali in una civiltà che si vuole definire tale. Il problema è che in certi ambiti un eccesso di regole ha esaltato alcuni aspetti impoverendone altri. In questo cucina e F1 sono probabilmente sullo stesso piano. Troppe regole fanno male alle tagliatelle. E alla F1.

Ecco perché quando in F1 c’erano meno regole emergeva il genio. Sono innumerevoli le vetture nate dal genio di fantastici progettisti ma anche dalla mancanza di regole che ne condizionassero il pensiero.

Il motore portato in posizione posteriore da Cooper  dopo che per anni “i buoi sono stati davanti al carro” (Ferrari)

Il telaio monoscocca 60. Tutte le monoposto di F1 erano costruite usando il tradizionale telaio a tubolari. Nel 1962 però la Lotus introdusse l’uso della rivoluzionaria monoscocca in lamina di alluminio

Lo stesso Chapman che introduce l’effetto suolo con la Lotus 78 nel ‘77

Le sospensioni attive,. Il motore turbo introdotto dalla Renault.  Il V12 contrapposto della Ferrari 312B di Froghieri. Tyrrell P34 a sei ruote del 1976 e 1977 opera del progettista Derek Gardner.

la March 711 del 1971, vettura davvero particolare per la sua ala anteriore soprannominata “Spitfire” (dal nome del caccia della RAF) o “vassoio da tè”. La Williams detta a tricheco. La Honda a raffreddamento ad aria e magnesio. La Lotus 88 (che non corse mai) a doppio telaio. Gli alettoni a candelabro della Tyrrel. La “balena” di Rolf Stommelen. La Brabham Bt 46B col ventilatore di Niki lauda. La Lotus 63 a quattro ruote motrici. L’airbox della teiera Ligier Js5. La Tyrrell Benetton 012 “Boomerang. E vi garantisco che avrei molti altri esempi da esporvi e sono convito che nel frattempo anche a voi ( a Emiliano ne saranno venuti in mente almeno 100 lo so )saranno venute in mente altre macchine degne di nota.

E non sto parlando di aiuto che ebbero necessariamente successo. Anzi, alcune furono veri e propri “cancelli” come si dice in gergo. Sto parlando di auto che hanno avuto come “pasta madre” il genio e l’idea. La passione e l’intuizione a briglia sciolta. Senza le catene delle regole. Delle troppe regole. Certo un regolamento era necessario per definire i limiti , spesso della sicurezza, della regolarità e delle pari possibilità che sono alla base dello sport. Ma non 1 cm oltre. Io ti dico cosa non fare e tu all’interno di questo range sfoghi il tuo genio e le tue capacità!

Io dicevo  che volevo le tagliatelle ( e non la lunghezza o gli ingredienti). La nonna pensava al resto con talento e passione

Io dico agli ingegneri che voglio una F1 ( e non come deve essere fatta)  loro la fanno con talento e passione.

Tutto questo mentre già si leggono gli effetti delle nuove regole della prossima stagione di F1, con vista sul 2020 e soprattutto sul 2021! Ragazzi il 2021! Regole sempre più restrittive come queste del 2019 che limitano l’unica area sulla quale si dava ancora spazio alla fantasia . Le ali e i deviatori. E cosi mentre qualcuno già azzarda i primi pronostici in chiave 2019  ricandidando ulteriormente la Mercedes. Sembra infatti che da più di un ingegnere sia trapelato il fatto che le nuove regole aiutino in modo importante le auto con  assetti meno rack.

Inutile anche dirvi quale siano le vetture in questione perché poi si prende dei faziosi ancora prima di iniziare e non è mia intenzione farlo . Preferisco parlare quando sia in possesso di dati reali da valutare e non di ipotesi e informazioni di bianco innevate…

Per le mie crisi di astinenza sto usando youtube per rivedermi quelle F1 come personale “metadone”.

Nel frattempo sto anche mangiando le tagliatelle confezionate che hanno sempre quel retrogusto di cartone e di farlocco che tanto mi sono sentito in bocca anche alla fine di alcuni Gp dell’anno scorso.

Insomma le tagliatelle e la F1 sembrano accumunate dallo stesso ineluttabile  destino. Però, per chi ancora ha la fortuna di avere una nonna che ama cucinare o conosca qualche piccola trattoria di quelle famigliari la speranza di riassaporare un buon piatto di tagliatelle esista ancora in modo fondato. Mentre credo che gli amanti della F1 dovranno deporre ogni velleità di riassaggiare antichi sapori.

Tranquilli però amici un po’ retrò amanti del rumore e dell’odore delle gomme ! Nel nostro futuro ci sarà la formula E ! Categoria che sta facendo progressi devastanti con questo suo mondo tanto Mario Kart e videogame dove un pilota può vincere anche grazie all’extraboost, e persino al voto da casa! Questo è il nuovo  che avanza! La passione fatta regola che  prenderà  posto nel nostro cuore.

Quanto mi manca mia nonna…

E le sue tagliatelle.

 

 

 Sergio Mapelli

 

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