Le Mans e una Bat Mobile

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Le Mans

e

una Bat Mobile

 

(126 giorni a Le Mans)

 

All’ennesimo ”Dai” perdo definitivamente il conto.

E perdo di vista la 47 dagli schermi dell’asfalto di Le Mans.

Boia che groppo in gola.

Finito tutto?

Il telefono suona sinistro dalla tasca…

Niccolò dall’Italia.

“ Giorgio è uscito a Indianapolis. Finito tutto.”

Eh no cazzo. Tutti quei “Dai” che ho detto non possono finire così nel vuoto. Devo tornare al campo. Se sono bravo riesco a rientrare prima che la SQUAD prenda servizio per l’ultimo turno delle 11.00. In certi casi i minuti a Le Mans diventano secoli…e questo…è uno di quelli.

Ma quando passa di nuovo?

Dai porca puttana…non può finire così questo mare di sofferenze sportive.

Quaranta minuti.

Riparazioni effettuate. E penso a Marco e Matteo ai box. I miei meccanici. I miei maghi nella notte della Sarthe.

Una macchia nera col “47” sul muso mi appare improvvisamente davanti. Ce l’ha fatta Giorgio. A rientrare ai box e riportare la macchina in pista. Per concludere la gara insieme a Roberto e Felipe.

Valle a spiegare certe cose. A chi non sia mai venuto a Le Mans…

Tutta nera o quasi. Come una perfetta Bat Mobile. Meno di otto ore su questo speciale orologio francese dell’Ovest della Francia.

L’oasi dell’arrivo non è più un miraggio.

Ma solo il risultato di una piccola grande impresa.

Per una 47 nero carbonio.

Che ancora corre, dentro al bosco di Mulsanne.

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