Le Mans e la Romagna

(Fabio e Pino)

(17 giorni a Le Mans)

Cosa volete che vi dica.

Chiedervi scusa. L’unica cosa che possa realmente fare.  Anche per me si tratta di ripartire. Con la mente e lo spirito, perché in assoluta onestà non mi è successo nulla, mentre ad altri è andata peggio: molto peggio. Chi ha perso tutto. Chi addirittura ha visto scomparire per sempre  ( e improvvisamente ) la vita di un proprio caro.

Potesse il mio silenzio spiegare tutto questo. Perché le parole non servono a rendere giustizia ai fatti nella loro prosaica ( e necessaria) concretezza. E allora. Allora ecco che un amico fotografo che va a Le Mans accreditato grazie a un giornale è la cosa più bella del mondo. Piccoli miracoli fatti di tenacia e perseveranza, proprio adesso, nel momento più buio. Se Pino Colacicco sarà fotografo accreditato alla 24 di quest’anno, sarà grazie a Diogene di Forlì. Quello che invece non si sa è che Fabio Casadei, uno dei soci titolari della testata forlivese abbia avuto la casa invasa dal fango. Rifletti, pensi, e Cristo di un Dio se non è motivo di gioia tutto questo non so cosa lo possa essere. Per una volta il grande giornalismo sportivo nostrano può attendere, di fronte a un piccolo grande miracolo professionale.

Dai ragazzi, si ricomincia da qui e per davvero.

In fondo la Romagna è come una corsa di 24 ore.

Prima di tutto una gara di sopravvivenza, dove non conta essere più forti, ma solo essere migliori del giorno prima,come Fabio Casadei.

Nel mandare Pino con la sua Nikon a Le Mans.

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