La pole di Dumas

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La pole di Dumas

 

Che la qualifica nel mondiale WEC assomigli a una vera e propria lotteria, per certi versi è assolutamente vero.

Dieci minuti. In cui giocarsi la propria posizione in griglia. Un po’ come succedeva in una Formula 1 anni’80  in cui i giri buoni per ottenere il tempo nonostante l’ora a disposizione erano sostanzialmente due. Quelli concessi dai due treni da qualifica previsti dal regolamento.

Un biglietto fortunato e capace. Un tempismo dettato dalla sorte e la capacità d’improvvisazione. L’esatto opposto della realtà iper organizzata di un team da corsa.

Ma poi c’è il resto. La poesia dei contendenti. E quei risultati a sorpresa in grado di sparigliare improvvisamente le carte.

Sotto ogni punto di vista.

James Glickenhaus, insieme al suo pilota: Romain Dumas

Nasce così, la pole di Romain Dumas nella 6 Ore di Monza con la Glickenhaus. Un po’ fortuna, un po’ quella capacità di cogliere l’attimo sopra ogni cosa. Per quel nero cappello da cow boy di Mr. Glickenhaus. Ragazzone americano ultrasettantenne con l’idea fissa in testa di vincere un  giorno a Le Mans.

Non so.

Non so davvero.

Ma se non è poesia questa, ditemi voi cosa possa essere.

Quando il sogno americano divenuto vettura da corsa, incontra la veloce  volontà di un pilota francese, risoluto e rapido come non mai.

Monza, a qualifiche avvenute.

La magia del WEC in una immagine.

Per quelle gare di durata che sanno essere, la vera essenza del  mondo delle corse.

Nasce così, la pole di Romain Dumas nella 6 Ore di Monza con la Glickenhaus. Un po’ fortuna, un po’ quella capacità di cogliere l’attimo sopra ogni cosa. Per quel nero cappello da cow boy di Mr. Glickenhaus. Ragazzone americano ultrasettantenne con l’idea fissa in testa di vincere un  giorno a Le Mans.

Non so.

Non so davvero.

Ma se non è poesia questa, ditemi voi cosa possa essere.

Quando il sogno americano divenuto vettura da corsa, incontra la veloce  volontà di un pilota francese, risoluto e rapido come non mai.

Monza, a qualifiche avvenute.

La magia del WEC in una immagine.

Per quelle gare di durata che sanno essere, la vera essenza del  mondo delle corse.

Nasce così, la pole di Romain Dumas nella 6 Ore di Monza con la Glickenhaus. Un po’ fortuna, un po’ quella capacità di cogliere l’attimo sopra ogni cosa. Per quel nero cappello da cow boy di Mr. Glickenhaus. Ragazzone americano ultrasettantenne con l’idea fissa in testa di vincere un  giorno a Le Mans.

Non so.

Non so davvero.

Ma se non è poesia questa, ditemi voi cosa possa essere.

Quando il sogno americano divenuto vettura da corsa, incontra la veloce  volontà di un pilota francese, risoluto e rapido come non mai.

Monza, a qualifiche avvenute.

La magia del WEC in una immagine.

Per quelle gare di durata che sanno essere, la vera essenza del  mondo delle corse.

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