

La F1 della stupidità
“La stupidità ha fatto progressi enormi. È un sole che non si può più guardare fissamente. Grazie ai mezzi di comunicazione, non è più nemmeno la stessa, si nutre di altri miti, si vende moltissimo, ha ridicolizzato il buon senso, spande il terrore intorno a sé.“
Ennio Flaiano
Mi sono sempre chiesto perché il grande mondo della F1 fosse definito “il Circus”. Onestamente pensavo fosse legato alla natura itinerante dello show. Connotazione tipica dei circhi. L’idea che, in passato, gli artefici di questo spettacolo amavano spostarsi all’interno di grandi motorhome era anch’essa molto assimilabile al mondo circense. E invece no. Da oggi lo so. E’ legata al fatto che all’interno di questo microcosmo sono presenti dei pagliacci. Molti pagliacci. Ma non professionisti, come coloro che con le proprie esibizioni ci hanno strappato sorrisi e applausi con improbabili scarpe enormi, nasi finti e parrucche sgargianti. In F1 nulla di tutto ciò. No, qua siamo di fronte al dilettantismo. E peggio del dilettantismo c’è solo la malafede. Se vanno a braccetto, il ciel ci aiuti.
Pensandoci bene c’è un’altra variabile che potrebbe essere altrettanto letale e dannosa per un evento sportivo: i soldi. Maledetti soldi. Ormai hanno sostituito tutto nella nostra scala di valori, persino Dio (per chi ci crede). E non è un caso vedere personaggi stimati, ex rappresentanti di un’esibita ed arcaica passione a 4 tempi e 12 cilindri, esibirsi in mirabili volta faccia legati chiaramente più alla mansione che alle idee.
Intendiamoci , solo gli stupidi non cambiano mai idea. E come si dice in Brianza, l’interesse non è cattiveria. Detto questo onestamente certe dichiarazioni fatte da Domenicali sul futuro di questo mondo veramente non le ho mandate giù. Sentire esprimere certi concetti sulla gestione della F1 attuale e prossima, scevra da test e da tutto ciò che anelasse avere quando vestiva i panni del Team Principal veramente urta. Vedere questa F1 trasformata in una Indycar europea urta. Vedere gare spezzate in tre per qualche manciata di ghiaia urta. E non mi vengano a parlare di sicurezza, perché non c’è cosa più insicura della partenza in F1 e ripeterne 3 in un’unica gara con l’ultima a 3 giri della fine è la cosa più “unsafe” ( scusate per gli inglesismi , ma da quando stanno ri-tentando di vietarli mi escono spontanei) degli ultimi 20 anni. Lo show per lo show. Come lo è la necessità di allungare i tempi dell’evento con qualsiasi tipo di iniziativa atta a far rimanere la gente il più possibile in autodromo in modo tale che spenda. Spenda in cibo, il parcheggio, l’albergo per portare il bambino sulla ruota o sui go kart. Spenda per portare la famiglia nella “fun zone” per restarci tutto il weekend. Chiaramente continuando a spendere . E all’interno di questa infinita macchina da soldi tra le altre cose c’è ANCHE il GP. Quindi, è facile capire che se l’evento sportivo non è più in cima alle priorità del week end, come tale sarà trattato. E guardate che in quel paddock non ci sono vittime o carnefici. Sono tutti carnefici. L’unica vittima è la (vera) F1, la nostra passione. Tutti gli altri e sottolineo tutti, hanno il loro tornaconto e sperare che qualcuno alzi gli scudi in amore dello sport e della passione è mera illusione. Nulla sarà più come prima. Mai più. E non dico che sia meglio o peggio in senso assoluto. Dico solo che è diverso. Chiaramente per me è una evoluzione in senso negativo, mi sembra chiaro.Ho già fatto questo tipo di discorso almeno altre 4 volte sulle pagine di questa piccola porzione di web chiamata Sinfonia Motore che non dovendo asservire a nessun dio minore si può permettere di mostrare ancora amore per il motor sport. Vien da dire per fortuna che non ci campiamo di questo “lavoro” (vero Emiliano?) .
E’ la nostra salvezza.
La nostra immacolata concezione a cilindri e pistoni che ci vede scevri dal peccato originale.
Come le altre volte che ho affrontato questo argomento in modo molto “boomer “, lungi da me l’idea che il mio modo di vedere lo sport e il Motor sport in generale fosse quella giusta. Anzi visti gli spettatori che assiepano gli autodromi ad ogni weekend e i numeri fatti dall’audience televisivo mi sembra chiaro che l’opzione vincente è quella che Liberty Media sta mettendo in campo. Ma è più forte di me. Non riesco a entrare a far parte di quel mondo che pensa che essendo minoranza si sia per forza dalla parte del torto.
Dopo tutto questo sfogo confessione pre pasquale. dal quale non credo di poterne uscire solo con tre pater e 2 gloria ci sarebbe anche un GP da raccontare.
Oddio a dire il vero sarebbero 3 i Gp. Probabilmente più che al GP d’Australia abbiamo assistito ad una sorta di Gp “0” per testare la formula come si fa con gli episodi pilota delle serie tv. Un format test che ha visto ben 3 gare all’interno di una. La prima è durata sino alla prima bandiera rossa sventolata per un secchiello di sabbia portato in pista dall’incauto Albon dopo aver urtato le barriere al settimo giro. La seconda è durata dal nono al 56esimo giro e l’ultima appena una tornata. Insomma una specie di sprint race, seguita da una real race per finire con una super sprint fast race. Venghino signori venghino al prezzo di un solo Gp oggi ve ne diamo 3. Venghino signori venghino, più persone entrano più bestie si vedono…
Mi sembra di vederlo il buon Chase Carey con i suoi baffoni da imbonitore fare l’urlatore del circo per fare entrare più gente possibile sotto al tendone.
Il primo GP vedeva in testa le due Mercedes di Russel e Hamilton , in questo ordine, condurre la danze dopo aver passato al via il pole man Max. Nel frattempo Leclerc finisce fuori pista dopo essersi toccato con Strool alla secondo curva. La cosa “bella” di questo incidente è l’essere molto simile a quello che ha visto lo stesso Stroll coinvolto al primo GP della stagione. La dinamica estremamente simile vide il canadese colpire Alonso. Questa volta il contatto è con il monegasco. Strano però constatare che in Barhein tutti furono concordi nel dare la colpa Stroll, mentre in Australia a Leclerc. Potenza dell’odio mediatico. Comunque torniamo al GP. Dicevo dietro le due Mercedes l’olandese in terza posizione controllava il duo “tristellato” con la calma con cui il gatto attende che il topo esca dalla tana. E come sempre accade spesso la fortuna come la più ruffiana delle cortigiane ama schierarsi al fianco di chi, vista la sua posizione di potere, non ne avrebbe bisogno. Ed eccola l’infida dea bendata soffiare il suo primo alito di calore sulle spalle del campione del mondo. Giro 7 . Albon va in spiaggia col secchiello la paletta e…la Williams . Risultato: botto con relativa fuoriuscita di sabbia direttamente dal secchiello alla pista. SC per un giro. Russel e Sainz per un attimo hanno pensano di aver scorto un benevolo sguardo nella giovine fanciulla ed entrano in pit richiamati dal dolce suono delle sirene che li chiamano ai box . Nulla di più falso e ingannatorio. Lei ha occhi solo per l’olandesino e col secondo soffio trasforma le bandiere dei commissari da gialle a rosse e il gioco è fatto. Tutti fermi, tutti liberi di cambiare le gomme senza pagare pegni in termini di secondi con Sainz e Russel fregati. Parte il secondo GP con Hamilton che non riesce a difendersi dalla Red Bull di Verstappen che lo supera e prende comodamente in largo. Si permette persino un piccolo fuoripista e “fortunatamente “( ma quante volte compare questa parola in aiuto di un tal fenomeno che non ne avrebbe bisogno) per lui innocuo. Probabilmente stava cambiando il cd nel lettore di cui la RB è dotata da questo GP. Nel frattempo dietro Sainz e Russel cercano di risalire per riprendersi ciò che la direzione gara gli ha tolto. Illusi. E si arriva cosi alla terza bandiera rossa sventolata a 2 giri dalla fine. Tutti ai box e via! Si riparte. Chiaramente alla prima curva di una gara di 2 giri che vede tutti nelle migliori condizioni possibili di gomme è il caos. Nulla di più facile da prevedere al mondo. Tra i i vari tocchi e ritocchi delle vetture quelli più evidenti sono quello che il povero Sainz porta ad Alonso che si gira perdendo la sua posizione, e quello tra le due Alpine che in un secondo si trovano spiaccicate al muro una dietro l’altra. Indovinate? Esatto. Bandiera rossa e fine della gara. Quella vera. Sarebbe bastato dire che la classifica veniva congelata prima dell’ultima partenza, dare l’ordine d’arrivo e premiare i piloti sul podio. Ma no. The show must go on. E non è importante che si veda una cosa bella o brutta. Basta che ci sia qualcosa da vedere. E quindi partono le ultime due pagliacciate della giornata. Il giro dietro la SC per far sventolare la bandiera a scacchi. Giusto per salvare la faccia, come se dopo Spa 2021 e Monza 2022 ci fosse ancora una faccia da salvare. Ma la vera chicca arriva via mail.
La FIA si esibisce in una sentenza da ritorno al futuro. Udite, udite.
In pratica la classifica viene congelata e confermata a prima dell’ultimo via. Come si doveva fare da subito. E quindi uno dice in termini di regolamento e di realtà virtuale l’ultima partenza , e le relative conseguenze, vengono azzerate. O meglio “non sono mai esistite” . Un po’ come il gol dopo il fischio dell’arbitro.
E invece no!
Sainz viene gravemente penalizzato , ufficialmente di 5 secondi ma in pratica di 7 posizioni, per un evento che non è ufficialmente avvenuto! Viene cancellata la partenza dall’arco spazio temporale della storia ma per lo stesso inesistente evento un pilota viene penalizzato.
Lo so non è molto chiara la descrizione. Ma è di per se impossibile essere chiari nel descrivere qualcosa che per sua natura è un “Krande Kasino”, avrebbe detto Niki.
Adesso un mese di stop. Ci vuole. Per tutti. Probabilmente alla ripresa delle gare vedremo versioni B o C delle vetture che già dopo 3 Gp sono costrette a correre ai ripari.
Per noi appassionati un mese per riflettere su quanto siamo disposti a donare della nostra dignità sull’altare della passione. Visto che nel frattempo dal mondo WEC arrivano allettanti attrazioni fatte apposta per boomer del motor sport come noi. Gente che ama i test ,(grazie ai quali parecchi di noi hanno cominciato a conoscere questo mondo) ama vedere le vetture girare, ama l’odore delle gomme della benzina e il fragore del motore infrangere in silenzio di una foresta come quella delle Ardenne o come quella del parco di Monza. Insomma gente che ama.
GRATIS!
Buona Pasqua a tutti.
Sergio Mapelli
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