

I problemi
di
Modena
Veloci: ditemi quali macchine si possono iscrivere in R1AN, quali in R1BN, quali in Ra5H e in Ra5N. Ed elencatemi la differenza fra le quindici classi che hanno composto il gruppo Racing Start alla finale di Coppa Italia di questo weekend, un gruppo che da solo ha portato a Modena quarantasette equipaggi. Quarantasette. Non lo sapete, eh? Non posso biasimarvi. È stato questo, il problema fondamentalmente di questa finale 2021: non è umanamente possibile dare spazio e soddisfazione a una mandria di quarantotto (48) classi, un numero esorbitante. Quarantotto primi posti, quarantotto secondi, quarantotto terzi, e una montagna di gente che cerca (giustamente, dal proprio punto di vista) di dimostrare di saper andare forte.
Ma il problema è stato anche un altro. Il regolamento Aci Sport anche quest’anno è andato in deroga, accogliendo alla finale nazionale anche chi riusciva a qualificarsi in una classe pur con un solo risultato. È successo la bellezza di 126 volte, con un picco nella Zona 5: lì sono stati in 28 a qualificarsi partecipando a una gara sola. Per carità, c’è una spiegazione: la zona era organizzata su quattro gare, di cui due su terra (ma forse anche questo è un problema da affrontare: a parte la Sardegna, tutte le altre gare compresa la finale sono su asfalto, cosa c’entrano due sterrati in una zona?) e una annullata, il Raab.
Non sorprende nemmeno il dato dei 24 di quei qualificati che hanno deciso di partecipare alla finale di Modena, visto che la gara avrebbe comunque fatto parte di quella zona. Eppure c’è un problema, al netto di questa spiegazione: dei 238 partenti di Modena, sono stati addirittura 63 quelli che vi hanno potuto partecipare in virtù di una qualificazione ottenuta sulla base di un solo, misero risultato. Numeri impegnativi, perché si tratta di un’ora di passaggio in più da aggiungere a tempi a fisarmonica.
Insomma, i problemi sembrano due: una montagna di classi che hanno prodotto una montagna di qualificati, e regole basate su una situazione emergenziale che hanno creato a loro volta un’altra emergenza, anche se questa di carattere solamente sportivo.
I ritardi colossali a cui si è andati incontro sono stati una conseguenza logicissima, di cui anzi quasi tutti erano consapevoli al momento di partire da casa. Ciliegina sulla torta, la decisione di riservare uno spazio anche ai trofei monomarca di Toyota e Suzuki: si può capire l’esigenza e la voglia (anche corretta sotto il piano sportivo) di offrire uno spazio di rilievo ai partecipanti ai due trofei, ma così si sono aggiunti 22 iscritti a una corsa che davvero non aveva bisogno di migliorare i propri numeri. Anzi, probabilmente qualche iscritto in meno non avrebbe schifato gli organizzatori.
Niccolò Budoia
RIPRODUZIONE VIETATA anche parziale senza il consenso scritto dell’autore
SinfoniaMotore – Tutti i diritti riservati. All rights reserved.