Gli Oscar del Monte (Ogier e poi Mikkelsen)

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Gli Oscar del Monte

(Ogier e poi Mikkelsen)

                                         

Torna il Mondiale e tornano gli Oscar, un’idea saccheggiata ad Autosprint. Ecco le mie insindacabili e perfettissime statuette dal Rallye Automobile de Monte-Carlo, come piace scrivere a qualcuno.

 

Miglior attore protagonista: Sebastien Ogier, o Auger che dir si voglia. Mi pare evidente: otto Monte vinti, gestione assoluta, una sbavatura dovuta a una foratura. Ma se sul ghiaccio con una gomma bucata perdi solo 25” dal tuo avversario per il titolo, vuol dire che sei forte davvero.

Miglior attore non protagonista: non a Mikkelsen per eccesso di ovvietà, l’Oscar va ad Adrien Fourmaux. Con la Fiesta Rally2 si è messo dietro a lungo Greensmith con la Fiesta Plus, e senza la foratura di ieri probabilmente riusciva a stargli davanti anche nella generale. Una gara non significa nulla, ma sono curioso di vederlo sulla Plus.

Miglior film: M-Sport, ottimo horror. Due macchine sole per problemi di budget. La prima reinventa il mito della spada nella roccia, perdendo. La seconda le busca in 8 prove su 12 da almeno una R5. È lontano il trionfo del 2017.

 Miglior cortometraggio: Teemu Suninen. Dalla regia suggeriscono che M-Sport stesse provando a vedere il limite delle nuove gomme Pirelli. Strategia giusta, ma risultato devastante. È andata bene, grazie San Rally.

Miglior regista: Andreas Mikkelsen, e non solo per la roboante vittoria di classe e il settimo posto assoluto. Ci vuol bravura a rischiare di buttare tutto al vento all’ultima prova, con un vantaggio sul secondo di classe di appena 2 minuti. Hitchcock non avrebbe potuto fare meglio.

 Migliori effetti speciali: Renault Clio Rally5. In tre hanno superato il taglione del sabato sera, che quest’anno permetteva solo ai migliori 50 di correre le prove della domenica. Non sono dei Gruppo B, ma di queste macchine si sentirà parlare a lungo. Sembra che anche in Italia si stia costruendo un trofeo serio, anche abbastanza partecipato. Ci spero, e non poco.

Oscar al merito: tutti noi che siamo rimasti a casa. Personalmente ho dovuto ricacciare negli occhi le lacrime: io, a casa, a guardare un Monte innevato come non si vedeva da tempo. Ma era l’unico modo di correre: lo sport ha vinto.

 

Menzioni speciali

 

Premio Scienziaeto (ovvero, a chi la fa più grossa): ai commissari sportivi che hanno penalizzato per taglio di percorso tredici piloti senza che ci fossero né indicazioni sul radar né antitaglio a vietare il comportamento. Non l’ho capita.

Premio Diludendo: al chilometraggio della gara. Monte favoloso come al solito, ma il prossimo anno i chilometri li vogliamo più vicini ai 400 che ai 250. Altrimenti è come mangiarsi il miglior salame del mondo senza toglierci spago e budello.

Premio Mandostai (ovvero, ma siete matti): anche quest’anno sono stati classificati gli equipaggi che non hanno partecipato alle prove di domenica. È la negazione dello sport, e sarebbe ora di finirla.

 

Niccolò Budoia

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