Ferrari: perché non Mi-ami?

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Ferrari: perché non Mi-ami?

 

 

Beati gli antichi che non sanno. In effetti a volte è meglio non sapere. E infatti Leclerc via radio dopo aver tagliato il traguardo dice mestamente: ” Posizione? Non la voglio sapere”

È la triste e ineluttabile chiosa su un Gp che ha distribuito ai tifosi Ferrari sofferenza a ogni chilometro. A ogni giro.  E viceversa ha  sancito con un “Te Deum” alla divinità Newey la superiorità della Red Bull. Una superiorità che definire schiacciante sarebbe riduttivo. A volte si ha la sensazione di assistere a una gara del Wec con diverse classi di vetture. 

Ma come ho già avuto modo di dire al momento parlare di RB è inutile. Superfluo. Frustrante. Non che gli stessi aggettivi non si possano usare anche per la SF-23. Anzi si devono impiegare, solo che la connotazione assume valori diametralmente opposti.

Ieri per la prima volta negli ultimi 20 anni ho gettato la spugna a metà GP e ho cambiato canale. A tutto c’è un limite. E io ero uno di quelli che pensava di avere una passione che andava oltre i risultati. Un dare senza avere nulla a pretendere indietro. E quando Magnussen ha superato il pilota monegasco della Ferrari ho capito cosa ha provato Cesare nel mentre in cui il suo sguardo incrociava quello di Bruto un attimo dopo che la lama del coltello si facesse strada tra le carni del padre imperatore. Prima il dolore e poi lo stupore. E sì che sono stato proprio io a parlare di pazienza. Lo so. Ma a certe cose non è facile abituarsi.

E anche cercare questioni tecniche in quello che abbiamo visto nell’arco di una settimana è roba da perdere la testa. Una macchina che al sabato è da pole e alla domenica è inguardabile. Quando è scarica va come una RB e quando ha il pieno va meno di una Haas. Parlare di altezza dal suolo mi sembra troppo riduttivo per cotanta pochezza tecnica.  Onestamente a memoria non ricordo una macchina con una  diversità di prestazioni così devastanti tra qualifica e gara. Al sabato leoni alla domenica co…nsumiamo le gomme.

E più si portano nuovi pezzi e peggio si va!

Mentre la RB in barba a Mercedes, Ferrari, FIA , budget cap sforna nuovi pezzi a ogni GP. Come se ne avesse bisogno.

Imbarazzante. E sì che ieri Sainz per buona parte della gara era riuscito a galleggiare dietro alle due RB , anche se si capiva che Alonso stava giocando al gatto col topo. Se poi al rientro in pit Sainz si prende pure una penalità il gioco è fatto. Ma come possiamo incolpare Sainz dell’errore? Sia lui che Leclerc sono costretti a dare sempre il 110% per poter avere un minimo di competizione con gli avversari. E quando sei sempre oltre il limite l’errore è troppo probabile per essere condannato. Sia chiaro sulla strada che porterà il team di Maranello verso le stagioni ’24 e ’25 il GP di ieri è solo un inciampo . Ma sono giorni come quello di ieri che ti fanno capire come le scelte che sta portando avanti il “povero” Vasseur non solo sono giuste. Sono sacrosante. Adesso bisogna buttare il week end alle spalle prendere le briciole di positività, qualora ve ne fossero state, e andare avanti. Non abbiamo altra via. Altra scelta. Avanti con la consapevolezza che le cose belle non sono mai facili.

Ma non immaginavo fossero così, tremendamente difficili.

 

 

Sergio Mapelli

 

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