

Ferrari: giudizio “sospeso”
(fino a Barcellona)
Col sapore ancora in bocca della cicuta tanto amata quanto letale ( Socrate docet) che abbiamo dovuto assaporare nel weekend americano made in Miami proviamo a fare il punto della situazione, dopo il mancato appuntamento imolese e, alla vigilia di quello monegasco. Se non altro quello tecnico. Impresa improba. Cercare un ago in un pagliaio sarebbe più facile. Almeno li sapremmo cosa cercare e quali difficoltà affrontare. Trovare il bandolo della matassa che porta alle motivazioni delle prestazioni messe in pista dalla SF-23 è cosa da professionisti. Anzi da super professionisti, visto che gli ingegneri che abitano le segrete sale di sviluppo in quel di Maranello, non vengono a capo dell’oscuro mistero. Alla definizione del problema. Intendo quello con la P maiuscola. Questo non vuol dire che il male oscuro di questa 675 sia solo uno. Sia chiaro. Vuol solo dire che questo è il più importante. Il più impattante. Il più limitante. Insomma, il più.
Una luce però si è accesa da qualche tempo nelle menti degli uomini del Cavallino. E credo che nelle ultime settimane le cose si stiano muovendo nella giusta direzione. Certo non è facile scrivere una cosa così dopo lo scempio di Miami. Ma penso che a breve ( settimane) avremo una buona notizia.
Chiaramente questa è la mia personale convinzione. La mia valutazione. E vi spiego anche il perché .
Io ritengo che i guai di questa macchina siano in gran parte legate alle sospensioni. Soprattutto la posteriore. Quindi, sempre a parer mio, il problema al contrario di quello che sento in giro è per l’ 80% meccanico e al 20% aereodinamico. Ritengo che se il problema fosse principalmente di origine aereodinamica la vettura non potrebbe mai e poi mai essere competitiva. In nessuna condizione. Men che meno sul giro singolo. Invece in presenza di problemi meccanici, estremizzando gli assetti è possibile trovare qualche giro “magico” con prestazioni “false”. False nel senso che non sono la reale valutazione della macchina nel suo insieme ma solo una illusoria prestazione estemporanea. Un fuoco fatuo a 320 km/h.
E infatti una volta messi in macchina 120 kg di carburante tutto cambia. Tutti i cinematismi da qualifica vanno a farsi benedire, e la gestione dei transitori nelle varie condizioni , rollio, imbardata, frenata ,cabrata e trazione salta. E questa è la situazione peggiore in una macchina progettata sul principio dell’effetto suolo. Perché questa condizione tecnica
(l’effetto suolo) è in assoluto quella che premia in modo esponenziale la stabilità della macchina , ovvero l’altezza dal suolo. E di conseguenza penalizza in modo drastico chi non riesce a mantenerla. Ci vorrebbero le sospensioni intelligenti…. Ammesso che qualcuno non le abbia. Infatti più è costante l’altezza dal suolo, in tutte le condizioni sopraelencate, più la prestazione è efficace ma soprattutto COSTANTE! Vantaggio che poi si amplia ulteriormente se consideriamo l’impatto che un bilanciamento perfetto ha sul consumo gomma e sulla gestione delle relative temperature che accendono o meno il funzionamento degli pneumatici all’interno del range, ideale di funzionamento. E questo con tutti i vari compound, e le varie mescole. È qua la vera forza della RB. Certo c’è anche il DRS ma credetemi è solo un depistaggio. Il dito e non la Luna. E mentre le immagini TV , soprattutto quelle in slow motion mostrano chiaramente i pregi della macchina anglo-austriaca con la perfetta gestione del rollio del beccheggio ecc, qualcuno continua a contare i km/h orari di differenza in rettilineo a DRS aperto. Credetemi il DRS NON è il santo Graal dei bibitari. Certo capire come funziona e come manda in stallo il fondo una volta aperto sarà il prossimo step. Anche se voci di corridoio danno un ex tecnico RB già a Maranello sul…pezzo. In tutti i sensi.
Quindi cari amici ferraristi giudizio “sospeso” è relativo alle “sospensioni” appunto. E Barcellona sarà il bivio, la svolta. La pastiglia blu o quella rossa. Perché in Spagna la Ferrari metterà in macchina la nuova sospensione posteriore che sarà l’ultimo e fondamentale tassello che completerà il trittico: fondo ( Miami) pance ( Imola) e finalmente sospensione
(Barcellona). Nel frattempo non mi stupirei se a fine stagione scoprissimo che le inguardabili prestazioni del GP degli USA e , speriamo di no, del GP di Imola fossero altamente condizionate dal fatto che, SEMPRE A PARER MIO, la Ferrari stia in qualche modo usando i GP per testare le nuove soluzioni visto che le prove libere ormai in Formula 1 sono proibite. (Grazie a Domenicali).
Quindi, fratelli ferraristi mi chiedo e vi chiedo ancora un po’ di pazienza, poi da Barcellona sapremo se alla domenica sarà meglio andare al mare o in montagna invece che guardare il GP in TV. E attenzione, non parlo solo del 2023!
Perché questa molto probabilmente sarà, se darà gli esiti sperati, se non proprio la sospensione del 2024 , sicuramente la sua progenitrice.
Non voglio demoralizzare nessuno sia chiaro.
Anzi proprio il contrario. In fondo almeno adesso sanno dove agire. Certo saperlo fare è un’altra cosa. Ma conoscere il nemico è il primo passo verso la vittoria.
Forza ragazzi!
Sergio Mapelli
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