Brodino Rosso

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Brodino Rosso

 

 

Ormai è ufficiale. La FIA cambia nome.

Da FIA a UCCS:

UFFICIO COMPLICAZIONI COSE SEMPLICI.

E non è la sola novità sfornata in questo week end incastonato nel porto più grande del Mar Caspio. La novità più grande è che per assistere alla 3 giorni “made in Azerbaijan”(come per le prossime gare dotate di sprint race) occorre avere un laura in campo scientifico, preferibilmente matematico. Perché le nuove regole prevedono una capacità di calcolo non comune a tutti. Il venerdì ci sono le libere dove si provano le rosse le gialle e le bianche. Ma solo se il pilota ha le scarpe blu o verdi. Poi al pomeriggio qualifiche del venerdì che sanciscono la griglia della domenica. Le prove si fanno con gomme obbligatorie. Quindi Q3 bianco. Q2 giallo Q3 rosso. Q4 di sera bel tempo si spera. Poi tutti su un pulmino arancione per tornare in hotel ma in fila per 6 col resto di 2. Al sabato prove shootout che in realtà non sono shootout perché sono in pista tutti assieme. E poi qualifiche arcobaleno gomme a scelta ma contingentate, quindi usare con parsimonia (previa non disputa della qualifica del giorno dopo). Tranne RB che usa le rosse ma anche la verde, Aston usa le rosse. Poi gara sprint con le gomme della qualifica del sabato. Gara che non decide più la griglia della domenica che è stata decisa al venerdì. E fin qui mi sembra tutto chiaro no?  

Insomma  dopo aver toccato il fondo questa proprietà ha cominciato a scavare.

Comunque fatto il pistolotto iniziale, che in realtà è una sorta di ironico prosieguo del racconto che ho iniziato ormai da tempo sulla metamorfosi della F1 verso qualcosa di sportivamente indefinito, c’è un Gp da raccontare. Prima però c’è un piccolo inciso scaramantico. Mekies annuncia il passaggio all’Alpha Tauri probabilmente nel 2024. La Ferrari fa il miglior week end della stagione. L’Alpha Tauri uno dei peggiori. Ahhh, la Tauromachia, diceva De Luigi.

A suo modo un Gp storico più per il format che per quello che si è visto in pista. Ma ormai l’avete capito tutti che il format avrà sempre più spazio e lo sport meno.

Gp storico perché per la prima volta nella storia della F1 abbiamo avuto 2 pole nello stesso week end. E udite udite, nell’anno dominante della RB è la Ferrari ad aggiudicarsele entrambe. Oddio, la Ferrari. Un pilota della Ferrari, l’altro è non pervenuto. Ha girovagato per il circuito.

L’ennesimo miracolo made in Baku l’ha messo a segno ancora Leclerc. Probabilmente girare tra muretti e palazzi storici gli ricorda l’aria natia del Principato e lo fa sentire a casa. Eh si che a voler bene analizzare, visto che Baku si trova 28 metri sotto il livello del mare dovrebbe essere il secondo Gp di casa per l’olandese Verstappen. E invece tra Monaco e Amsterdam a godere è Città del Messico! Arriba! Arriba! Verrebbe da dire.

Si perché se la Ferrari si porta a casa due pole, Checco from Mexico si porta a casa due vittorie. Due primi podi frutto di un gran week end. E se nella gara sprint i contatti ravvicinati del terzo tipo tra Max e George gli hanno dato una mano, quello della gara “vera” è un primo posto a tutto tondo. Frutto di una prestazione maiuscola, una delle tante messe in pista a Baku dal Sergio messicano.

Insomma la RB fa capire l’importanza di avere un secondo pilota all’altezza. Nel giorno in cui Max non è il solito cannibale è il suo vice a prendersi la scena. In pratica, quando manca il Re il Principe sale a cavallo e vince la battaglia. Purtroppo alla Ferrari abbiamo solo un Re. Non abbiamo un Principe. Fosse solo questo. La cosa più grave è che manca proprio il cavallo su quale salire! Abbiamo un cavallino…Casualità della vita.

Leclerc ce la mette tutta ma oltre un secondo (nella sprint) e un terzo (nella long) non riesce ad andare. Ma dopo un inizio di stagione del genere verrebbe da dire: e buttali via!

Questo in un Gp dove tutti si attendono aggiornamenti strabilianti da parte di Ferrari e Mercedes e invece le vere modifiche, quelle che vanno oltre alle solite variazioni relative al layout del circuito per intenderci, le hanno portate ancora in casa RB. Verrebbe da dire. Ne hanno di soldi. E di idee.

Per la Ferrari però, un brodino serviva e vedere le Rosse nettamente davanti in qualifica rispetto a Mercedes e Aston, e all’altezza in gara è un buon segno. Adesso vedremo quanto di questo “recupero” è figlio delle caratteristiche del circuito e delle magie di Leclerc su questa pista e quanto di un reale progresso di prestazione della SF-23.

Basta aspettare 7 giorni. Anche se a Miami dovremmo vedere le prime modifiche di un certo rilievo e quindi sarà difficile fare una reale comparazione. Ma per il momento accontentiamoci. Insomma, Francia o Spagna, “basta che se magna” verrebbe da dire.

La mera cronaca dice che dopo le due pole Leclerc parte bene in entrambe le gare ma la differenza in pista e soprattutto in rettilineo a DRS aperto tra la Ferrari e la RB è ancora troppo importante. A dire il vero sarebbe più corretto dire tra la RB e tutti gli altri, perché a essere onesti la Ferrari è quella che meglio regge il gap di velocità ad ala aperta. Evidentemente in RB hanno trovato un sistema che oltre a ridurre l’incidenza dell’ala a DRS aperto manda anche in stallo il fondo vettura diminuendo in modo consistente il drag aumentando l’efficienza, che tra l’altro è già il punto di forza di questa vettura. Unitamente alla grande capacità di gestione delle gomme.

In pratica l’alfiere della Rossa, dopo un paio di giri in testa, appena la scritta DRS enable appare sullo schermo, deve gettare la spugna e rassegnarsi a vedere le RB che lentamente scompaiono alla sua vista. Almeno quella di Perez,. Perché quella di Max , rallentata anche da un po’ di danni alla fiancata sinistra, nella sprint del sabato Charles riesce a tenerla dietro.

Quindi i podi sono.

Sabato Perez , Leclerc, Verstappen,

Domenica: Perez, Verstappen Leclerc.

Due podi in due giorni, dopo l’inizio di stagione drammatico per Leclerc sono un buon brodino Rosso.

Adesso da Miami però vorremmo passare dal brodo a delle portate molto più sostanziose.

Magari una bella pasta.

Anzi no. Un bell’arrosto…perché di fumo ne abbiamo già visto troppo in questi anni.

O no?

Sergio Mapelli

 

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