

Alla fine il sole tornerà
Non c’è notte così lunga da non permettere al sole di rinascere.
Ma ogni anno chi vive al polo almeno un dubbio ce l’ha. Ecco credo che Leclerc abbia lo stesso dubbio.
E a noi fa male.
Fa male al cuore. Se sei tifoso della Ferrari, ma anche se non lo sei, fa male.
Ormai non so più come consolare il povero “Cials” , come lo chiama Gene’, e non so più come Definire un team che per onore al suo fondatore dovrebbe correre almeno le ultime due gare senza il Cavallino sul muso. Ho veramente terminato gli aggettivi con relative accezioni per raccontare la frustrazione del pilota monegasco. Onestamente domenica sera vedere a muro la Ferrari numero 16 prima ancora che il semaforo rosso dello start abbia “aperto i suoi occhi sul mondo” quasi non mi ha suscitato stupore. Era come se mancasse un tassello al puzzle più brutto del mondo e noi l’abbiamo trovato di colpo. Ecco, ora il puzzle era completo. Le sue tessere come dita intrecciate completavano e definivano i contorni del peggior incubo motoristico possibile. Arrendersi senza poter lottare. Alzare bandiera bianca con la stessa mestizia con la quale si abbassano gli occhi, quasi a voler cercare qualcosa sull’asfalto che dia un fiato di speranza. Guardavo “Cials” fissare il prato con l’invidia per quei fili d’erba che stavano davanti a lui. Vorrei essere uno di voi probabilmente avrà pensato. Un filo abbracciato ai raggi del sole dopo la tempesta del giorno prima. La tempesta che ti ha piegato, ma oggi tu sei di nuovo qua. Mostri il tuo volto alla luce e ne spremi il calore e la vita. Io invece dalla tempesta non riesco ad uscire e come nelle sabbie mobili ogni sforzo spinge sempre più in basso.
Ai microfoni delle TV dai suoi occhi si intuisce così tanta fragilità e impotenza da non potere fare a meno di condividere la sua frustrazione.
Vorrebbe andare a Lourdes . Caro “Cials”, a parte l’inutilità del viaggio credo che il treno si guasterebbe prima dell’arrivo.
Probabilmente avrebbe molto più potere un pellegrinaggio a Milton Keynes. Li c’è veramente chi i miracoli li sappia fare.
Ieri invece mi sembravi il fratello sfigato di Paperino.
Cosa possiamo dire che non abbiamo già detto per toglierti almeno un sasso da quelli che hai nello zaino? Cosa possiamo augurarti e augurarci che non ti abbiamo già augurato?
Probabilmente l’unica speranza, credi ancora in questa parola(?), l’unico appiglio sulla realtà fattuale è che probabilmente ormai abbiamo esaurito le casistiche dell’imponderabile, dell’impossibile , dell’inverosimile. Ma poi sarà vero? In questo momento in questo team mai dire mai assume solo le smorfie del “malo destino”.
Non ho più parole consigli e speranze.
Verstappen. Norris. Alonso. Perez . Sainz. Galsy. Hamilton e a seguire altri piloti…tra i quali alcuni che non hanno finito la gara.
Ma che almeno l’hanno iniziata, e di questi tempi non è poco.
Sergio Mapelli
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