

Ale, una notte e quel primo giro sulla 499P
Recuperare.
Bisogna recuperare per tornare in testa, là davanti. Dove ogni cosa sarebbe nuovamente e giustamente al proprio posto.
La solitudine della notte. Un errore che può segnarti. Soffocare come un letale gas venefico. L’animo che lentamente s’intossica e Le Mans fugge via. Perché troppo desiderata o voluta.
E allora, come sempre, pensi.
E Ale, nella solitudine assoluta del suo turno di guida notturna,credo abbia pensato. Abbia lucidamente ragionato, messo in ordine ricordi come sull’hard disk di un computer, dentro logica e sentimento da corsa.
Ha ordinato e guidato. Da quel primo giro a bordo della 499P compiuto sulla pista di Fiorano esattamente un anno fa. Immagino, in totale licenzia poetica, che quel primo giro a Fiorano sia stata la sua salvezza, che in quello stesso giorno abbia sentito come quella macchina fosse una creatura viva e speciale, in grado di poter esprimere prestazioni proprie di una vettura del Cavallino rampante.
Immagino che Ale, nonostante quel testacoda abbia ascoltato la sua vettura fino in fondo.
“La vinceremo insieme questa Le Mans”.
Dopo nemmeno 11 mesi dalla messa in pista della 499P.
Anch’io penso.
Che a volte, i miracoli esistano.
E possano essere una favola bellissima.
Che passano attraverso i più bui momenti di paura.
Uno di quei momenti che Ale quella notte ha superato.
Solo ascoltando la propria 499P numero 51.
In fondo al proprio cuore.
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